“…All started with the Big Bang!” – Ignotus
Quando una serie tv si conclude, è sempre difficile dirle addio e i sentimenti di fronte alla fine sono molteplici. Essere consapevoli che quella che si sta guardando è l’ultima puntata è come un pugno nello stomaco e se si sta parlando di una serie tv come The Big Bang Theory, il pugno si trasforma in un macigno che ti investe lasciandoti stremato e sofferente.
Il 24 settembre 2007 è uscita la prima puntata e abbiamo potuto conoscere Sheldon Cooper, Leonard Hofstadter, Howard Wolowitz, Raj Koothrappali e Penny, i quali ci hanno accompagnato per questi bellissimi dodici anni facendoci piangere dal ridere.
Sheldon con i suoi manierismi, incapace di capire il sarcasmo, germofobico ed esasperante, ma anche un buon amico in più occasioni. Leonard: timido, impacciato, ma affettuoso, disposto a fare qualsiasi cosa per la sua Penny fin dal primo incontro e pungente quanto basta per far imbestialire il suo coinquilino (Sheldon). Howard che vive con la madre, indossa dolcevita e cinture stravaganti, appassionato e amante delle donne, anche se sono esse a non ricambiare molto spesso. Raj che, all’inizio, non riesce a parlare con le donne se non aiutato da un po’ di alcol, con i suoi golfini e il forte accento indiano. Infine c’è Penny, la vicina di Sheldon e Leonard: aspirante attrice, cameriera alla Cheesecake Factory, bellissima e l’uragano ideale per questo gruppo di ragazzi diversi dagli standard. Sarà lei a sconvolgere l’ordine creatosi nell’universo dei quattro scienziati.
In seguito entreranno a far parte del gruppo di amici anche Bernadette Rostenkowski e Amy Farrah Fowler, brillanti scienziate che dimostrano, tra le altre cose, che la scienza non è solo roba da maschi. In più oltre a diventare le migliori amiche di Penny, saranno anche le rispettive mogli di Howard e Sheldon, rappresentando un enorme cambiamento (in positivo) nei personaggi.
I protagonisti mutano, maturano, ognuno a modo suo: da Sheldon che abbraccia Penny, a Leonard che si fa coraggio e riesce a dire quello che pensa a Penny; da Raj che riesce a parlare con le donne ad Howard che va a vivere con Bernadette, da Penny che, da ragazza superficiale, diventa una donna di carriera e lascia perdere i ragazzi muscolosi e spacconi, comprendendo che l’amore è tutt’altro che solamente un po’ di muscoli e, inoltre, si converte ai fumetti, ai giochi da tavolo e guarda Star Wars e Star Trek.
Noi fan siamo cresciuti con loro, abbiamo gioito quando Penny e Leonard si mettono finalmente insieme, oppure quando Sheldon bacia Amy sul treno e ci siamo commossi quando la stravagante e urlante mamma di Howard ci lascia per sempre.
Questa serie, inoltre, ci mostra un nuovo contesto che non era mai apparso nelle sitcom né in Friends, né in How I Met Your Mother: il mondo della scienza. Difatti certe battute, sono specifiche e dedicate agli addetti ai lavori e anche noi, insieme a Penny, abbiamo fatto fatica a comprendere il linguaggio di Sheldon e Leonard.
Non è sempre facile mettere un punto dopo dodici anni, creare un finale che rispecchi le aspettative dei fan e segua anche la trama, ma il 17 maggio 2019 si è conclusa questa avventura lunga dodici splendidi, divertenti anni e si è conclusa nel migliore dei modi. Il finale di stagione è il pezzo mancante del puzzle che si colloca esattamente al suo posto: è emozionante, commovente, è l’addio perfetto a ogni personaggio che si trova, in quel momento, pienamente realizzato ed esattamente dove deve essere.
Quando si guarda l’ultima puntata, “The Stockholm Syndrome”, non si può che essere soddisfatti e orgogliosi di chi sono diventati quegli stessi nerd un po’ sfortunati che abbiamo conosciuto nel 2007. Questa puntata, per quanto colma di lacrime, di tristezza ma anche di quei sorrisi che ci hanno condotti fin qui, non lascia l’amaro in bocca. Lascia lo spettatore con la consapevolezza che il futuro dei personaggi, se lo dovessimo immaginare, sarà roseo: un po’ come quando un amico parte ed è felice della sua scelta e tu, nonostante sia consapevole di quanto ti mancherà, gli sorridi di rimando e gli auguri buona fortuna, sapendo che tutto andrà per il meglio e che quando vorrai, potrai raggiungerlo (o cercarlo in streaming!) e tutto sarà come prima.
E noi fan vogliamo continuare a ricordare tutto ciò che The Big Bang Theory ci ha dato: e così, ogni puntata comincia con la sigla che si fa cantare con entusiasmo, di cui magari non si sanno perfettamente le parole, ma che sicuramente si conclude con “Big Bang”!
Ci si ritrova nell’appartamento 4 A, a cenare con cibo cinese o, se è giovedì, con la pizza. E in questi dodici anni anche noi spettatori ci siamo seduti lì con loro a mangiare, attenti a non occupare il posto di Sheldon che
“D’inverno è abbastanza vicino al calorifero da rimanere tiepido, ma non così vicino da causare sudorazione. D’estate è nel bel mezzo della brezza creata dalle finestre aperte là e là. È di fronte alla televisione secondo un angolo che non è così diretto da scoraggiare la conversazione, né così lontano da creare una distorsione della parallasse.”
Forse, adesso, anche noi quando siamo malati vorremmo che qualcuno ci cantasse “Soffice Kitty” e magari, quando vivremo da soli, sabato sarà davvero la serata del bucato.
L’unica certezza che abbiamo e che The Big Bang Theory ci insegna è che ottenere un successo è sicuramente soddisfacente, ma condividerlo con i tuoi amici ed essere sostenuto da loro è ciò che davvero conta.