Minuetto di Mia Martini
“È un incognito ogni sera mia” Un incipit premonitore dei suoi stessi toni drammatici, strofa ora sussurrata ora riempita dalla voce incisiva, virile, unica di Mia Martini; “Minuetto” è il singolo della cantante scritta da Franco Califano e Baldan Bembo, che nel 1973 scalò la classifica dei 45 giri più venduti in Italia e che tutt’oggi rimane un capolavoro di teatrale bellezza.
Narra il monologo di una donna, la quale sfoga la rivelazione di un amore malato sull’andante di una rivisitazione moderna di un minuetto, danza che si trasforma in ballata carica di malinconia, non lamentosa, autenticamente vissuta.
“E cresce sempre più la solitudine nei grandi vuoti che mi lasci tu”
Mia Martini, che calza perfettamente l’interpretazione del brano, si fa quasi ambasciatrice del mondo femminile e non solo, di una realtà vissuta da uomini e donne che conoscono l’amore per sofferenza, che allo stesso tempo, alla fine di una triste storia, colgono con dispiacere quanto i loro sforzi siano valsi a nulla. Ma forse proprio il loro annullarsi nell’altro diviene formula per ritrovare sé stessi.
“Pensieri vanno e vengono, la vita è così” le battute finali rendono proprio conto di questa sfumatura e ci cullano nel minuetto finale, che “suona per noi” insieme ad una mente irrefrenabile, che non rinuncia alla passione e al suo abbandono, nonostante tutto. Mia Martini stessa, con queste note, sotto sotto ci esorta a imparare qualcosa di nuovo sì, ma non rinunciare mai ad amare.